Il labirinto e l’artista. La sfinge e la statua nelle Lezioni di Estetica di G.W.F. Hegel
DOI :
https://doi.org/10.17851/1983-3636.13.2.215-224Mots-clés :
piramidi, sfinge, scultura, Hegel, EdipoRésumé
L’obiettivo del testo è quello di presentare la lettura che G.W.F. Hegel (1770- 1831) offre dell’arte dell’antico Egitto, in particolare delle piramidi e della sfinge. I colossali monumenti funerari e il mostro mitológico sarebbero, secondo l’interpretazione di Hegel, espressioni dello spirito e del popolo egizio, della sua cultura, della sua, della religione e del modo di vivere e sentire. In un secondo passo analizzeremo come Hegel usa il mito dell’enigma della sfinge per esemplificare la “superiorità” razionale dei greci in relazione all’antico Egitto. Si vedrà come, in ultima analisi, l’arte greca non è solo l’espressione di una luminosa razionalità conciliata con sé stessa.
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