Pubblicato 2024-09-25
Come citare
Copyright (c) 2024 Maria Teresa Bartoli
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Abstract
Nella Sala della Galleria degli Uffizi che accoglie le tre tavole di Madonne in Maestà di Duccio, Cimabue e Giotto, la disposizione delle tre opere esprime un giudizio di valore su di esse: in mezzo alla parete centrale, staccata da questa, sta l’opera di Giotto, disposta in modo che se ne può vedere anche il retro; a destra l’opera di Cimabue, a sinistra l’opera di Duccio. Le caratteristiche compositive e geometriche dei tre dipinti rivelano una progressiva crescita di complessità della struttura della composizione, dovuta al progressivo allargamento dei contenuti dei messaggi affidati alla pittura e alle capacità espressive dei pittori. Dall’ordinata distribuzione degli angeli intorno al trono della Vergine di Duccio all’immagine allungata di Cimabue che allarga i riferimenti agli antenati biblici in una disposizione verticale unita alla ricerca di profondità spaziale, alla novità della veduta prospettica introdotta da Giotto, si manifesta una progressione in maniera sorprendente e inattesa nelle selezioni dei numeri leggibili nella geometria delle tavole, con il passaggio dai numeri biblici alla serie di Fibonacci, e nella tridimensionalità architettonica del tema.