L’antropologia duale come imago Dei
Palabras clave:
antropologia duale, femminismo, fenomenologia, Edith SteinResumen
Due sono i contributi importanti di Edith Stein rispetto al tema che s’intende trattare: 1) la sua proposta antropologica che sintetizza, in modo geniale, l’analisi fenomenologia dell’umano inaugurata da Edmund Husserl e il contributo della filosofia medievale attraverso la lettura, in particolare, dei testi di Agostino e Tommaso d’Aquino; 2) la sua riflessione personale sulla questione del femminismo, che si andava diffondendo al suo tempo in Germania, riflessione che sfocia nella sua teorizzazione di quella che definisco l’”antropologia duale”. Nell’indagare l’essere umano maschile e femminile la Stein si pone da diversi punti di vista: psicologico, sociologico, storico, filosofico e anche teologico, cosa che la consente di esaminare in modo completo un fenomeno complesso che investe i costumi umani, che ha inciso per millenni nella storia dell’umanità e che continua a essere presente, cioè la sottomissione del femminile. Ella propone, al contrario, l’uguaglianza fra i due pur nella differenza. Ricercando le origini di tale fenomeno dal punto di vista teologico Edith Stein si rifà alle Sacre Scritture della tradizione ebraico – cristiana e rilegge il contributo del Genesi e l’azione di Redenzione di Gesù Cristo. La sua è una proposta che deve essere ritenuta veramente costruttiva e, a mio avviso, una de le più importanti nell’ambito degli studi di genere; in essa si può trovare una critica convincente alle teorie deboliste della cultura contemporanea.
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